Patrick Quillier (IT)

Patrick Quillier

Il ritratto onirico di Patrick Quillier

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Come scriveva Fernando Pessoa, “l’unica realtà che per me esiste sono le mie sensazioni”. È stato in un’oasi nei pressi di Guelmin, al Priscilla nella Medina, in una grande dimora fredda, durante l’imbalsamazione o nella rua Coelho da Rocha?

Non ricordo più bene quando Patrick Quillier mi ha invitato a questa cerimonia di un altro mondo, parecchio strana, un misto di candomblé e una sbronza colossale alla ginjinha. È stato nel 1935, nel 1999 o nel 2016? Scusate, dimenticavo quasi le presentazioni: Patrick Quillier è poeta, è nato a Tolosa, è saggista e traduttore in lingua francese, fine conoscitore e amante di Fernando Pessoa, monumento della letteratura portoghese e universale, ma non solo, ha anche tradotto António Osório e Eugénio de Andrade.

Devo dire che non ci siamo dati appuntamento per raccogliere ciliegie. Da sotto il cappotto, mi passa una copia originale della rivista modernista Orfeo e si mette quasi a cantare alcuni versi di questi poeti geniali che sembrano uscire dal cappello colorato, che ha calato sulla testa e che nasconde sicuramente qualcosa. C’è una festa rumorosa e mi sussurra all’orecchio una storia strampalata di matrimonio, dell’omicidio che avrebbe dovuto commettere, del suo sosia, il famoso David Stéfan, di questa ragazza troppo carina da sposare, la signorina Claire D’Obscur, del dottor Ferenczi, sommo esperto di chiroprassia… Insomma, ho la sensazione di trovarmi in un Cluedo o in un episodio di Hercule Poirot, solo che faccio appello all’ispettore Reda pur sapendo benissimo che non sarebbe mai venuto o che sarebbe venuto troppo tardi per proteggere la futura scena del crimine. “Qui non uccidiamo nessuno, festeggiamo la vita! E io sono la terra, quella lacerata, quella umile, quella fertile...” avrebbero potuto cantare tutti in coro. Ero in un mare di guai e stavo per telefonare al New York Times per chiedere se avrebbero pubblicato la necrologia dell’ispettore Reda, ma Patrick Quillier mi ha confermato che si trattava solo di un incubo in questo secolo di terrore.

Il ciliegio trionfava nel bel mezzo del salone esoterico, e offriva le sue belle ciliegie tutte rosse soprattutto ai bei signori ma anche alle belle dame di una cerimonia dove la trasgressione soffiava nei meravigliosi “orifizi del sussurro…” in cui ci si ama nell’urgenza incessante del tempo. I rami del ciliegio non erano più tanto saldi, e quell’idiota ubriaco del dottor Ferenczi che si credeva il sosia di Fernando Pessoa si era aggrappato all’albero, come ci si aggrappa alla vita o all’acquavite. Ovviamente il ramo non ha resistito al peso dell’enormità. Adesso quindi è veramente morto ma è stato un incidente.

E Patrick Quillier accompagnato da una bocca nel vuoto che soffiava piccioli in un flauto di pan, cantò qualche verso, gli invitati batterono sulle loro pance gonfie a caldo come sulla pelle delle percussioni, anche gli animali domestici non erano più chierichetti e Patrick Quillier cantò Ohhhhh Ohhhh Ohhhh tu rispondi ai ragni, ma quanto vorresti tuffarti ( ma forse ho sentito male).


Traduzione : Irene Seghetti

Pubblicazioni e aneddoti

Questo ritratto è stato pubblicato in francese nel libro Next (F9), 111 portraits oniriques di Patrick Lowie, edito da P.A.T.

Questo ritratto è stato pubblicato in francese nel libro Next (F9), 111 portraits oniriques di Patrick Lowie, edito da P.A.T. (Belgio)

Questo ritratto è stato pubblicato in francese nel libro Le totem d'Imyriacht (2023) edito da maelstrÖm (Belgio)


Biografia

Patrick Quillier (nato il 21 febbraio 1953 a Tolosa) è un poeta e saggista francese. Attualmente insegna letteratura comparata all’Università di Nizza. È anche musicista, compositore e traduttore dal portoghese. Fra le sue traduzioni spiccano alcune opere di Fernando Pessoa.

Dettagli d'uso
Mapuetos è un progetto letterario creato dallo scrittore belga Patrick Lowie. Questo ritratto è un ritratto onirico, cioè è solo un ritratto ispirato da un sogno e dalla pura immaginazione. Di conseguenza, la storia raccontata non è reale. Errori di sintassi o di ortografia... non esitate a contattare mapuetos@mapuetos.com

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